Castelrotto: la fondazione

Il Knedelgrup nasce in maniera spontanea nell' estate del 2004 in quel di Castelrotto, ridente paesino dell'Alto Adige ai piedi della famosa Punta Santer. Eravamo andati a trascorrere una vacanza in montagna e dopo aver gustato alla sagra paesana i mitici knedel, Nico ha coniato il nome del gruppo che si è sempre distinto per avere al suo interno dei validi bongustai.

Il Knedelgrup, formazione 2008

Il Knedelgrup, formazione 2008

lunedì 6 settembre 2010

SVIZZERA IN MOTO 2010

1 agosto 2010 - PRIMO GIORNO DI VIAGGIO.

Trieste – Sankt Anton (Austria) – 475 Km di viaggio in 6h45’.

Fino a passo Monte Croce Carnico 154 km, poi per Lienz sulla B100 (200 km)

Lasciamo Trieste alle 9:30 e prendiamo la strada per il Passo Monte Croce Carnico, assecondando il suggerimento di Dorian per godere di un panorama splendido anziché seguire la più comoda autostrada. Rientriamo in Val Pusteria (dopo circa 4 ore di viaggio, con interruzioni) e proseguiamo per Bressanone. La giornata è meravigliosa.

Abbiamo una autonomia di circa un'ora e mezza, poi la postura quasi obbligata comincia a darci fastidio, cosicché bastano 20 minuti di relax per essere nuovamente pronti. Troviamo la località Pettneu lungo la strada per Sankt Anton, a pochi chilometri, e individuiamo ben presto una buona zimmer a 50 euro, con colazione abbondantissima.

Castello in Austria

2 agosto 2010 - SECONDO GIORNO DI VIAGGIO

Sankt Anton - Glarus. 171 km. Tot 646

L'ottima cena della sera prima all'Alpen Rose (mangiamo renna, essendo i gestori finlandesi) e l'uovo, il prosciutto, lo jogurt, i panini di marmellata e burro ci permettono di partire felici nonostante la pioggia e la nebbia.

Oggi percorreremo meno di 200 km a causa del brutto tempo. Visitiamo Feldkirche e il castello di Vaduz, nel Liechtenstein, e di sera raggiungiamo Glarus. Qui cominciamo ad usare i franchi svizzeri (CHF), moneta adottata anche nel Liechtenstein: ne servono 1,32 per fare un euro. La benzina è a 1,20 euro (rispetto ai quasi 1,50 in Italia).

Dormiamo al Freihotel, vicino alla stazione ferroviaria. Nel grafico il tratto di 69 km percorsi dal passo.


3 agosto 2010 - TERZO GIORNO DI VIAGGIO

Glarus - Lauterbrunnen. 185 km in 8h30’. Tot 831

Partenza sotto la pioggia. Le strade di montagna sono ben tenute, ma una fastidiosa nebbia non ci permette di godere del panorama che pensiamo sia mozzafiato in alcuni tratti.

Passiamo Linthal e poi saliamo il Klausenpass (1948m), quindi ci fermiamo nella cittadina di Burglen (museo di Guglielmo Tell, chiuso). Proseguiamo per Erstfeld e superata Wassen (quantità d'acqua proverbiale) ricominciamo la salita per il Sustenpass (2224 m). La moto va che è un piacere ed anche il tempo diventa più clemente; superando tutte le macchine che ci stanno davanti, perché in salita si va più sicuri anche sul bagnato, raggiungiamo il passo e ci fermiamo a scattare foto e a sgranchirci le gambe. Peccato per la mancanza del sole, ma il paesaggio sulle cime circostanti (Titlis 3239m, Sustenhorn 3503m) e i loro imponenti ghiacci è fantastico! Una moltitudine di cascate lunghe ed impetuose, ricche di tutta l'acqua generosamente riversata dal cielo, testimonia che qui la pioggia è di casa; numerosi ghiacciai perenni testardamente contrastano l'obiettivo del cambiamento climatico di scioglierli.

Sostiamo sotto al passo, all'Alpen center, e discutiamo sul da farsi. E' bello non avere nessun impegno con prenotazioni, vivere alla giornata, con la motocicletta che asseconda i nostri capricci e le nostre pause per dolci e foto. Nemmeno la pioggia che ha cominciato a ricadere rovina queste sensazioni.

Decidiamo di avvicinarci il più possibile al punto di partenza del trenino per l'Eiger, e arriviamo addirittura proprio alla stazione di partenza: Lauterbrunnen. Il paese è esattamente sotto a Wengen ed è l'ultimo raggiungibile con il mezzo. Quando ci arriviamo sono le 6 di sera e per tre volte ci dicono che non vi sono stanze libere. Così quando troviamo una stanza disponibile allo Steinbach (capricorno) non sono i 160 CHF (120 euro) a fermarci: dormiremo qui due notti ed apprezzeremo le cene a base di carne e verdura.

Dopocena raggiungiamo la base illuminata della spettacolare cascata che si lancia dietro al paese. Già Goethe la descrisse ne "Il canto degli spiriti sopra le acque" ispirandosi allo Staubbach, che insieme al Trummelbach e alle cascate di Schmadri appartiene ai miracoli delle acque in questa valle. Nei secoli passati lo splendido paesaggio della valle di Lauterbrunnen affascinava gli escursionisti e sono proprio le sue cascate uniche ad aver da sempre impressionato chi le ammirava

E' mezzanotte, ma non siamo soli: una famigliola di ucraini si fa coraggio nel vederci e si aggrega nel percorrere un tunnel che, illuminato dal cellulare, ci porta sulla parete della montagna a toccare l'acqua della cascata. I nostri 12 gradi di temperatura contrastano con quelli che Giulio, al cellulare, ci comunica da Madrid: 35!


Sustenpass


Cascata di Lauterbrunnen

4 agosto 2010 - QUARTO GIORNO DI VIAGGIO

Lauterbrunnen . Visita al Jungfraujoch con il trenino. . Tot 831

Dormiamo bene, anche se con qualche interruzione. Comperiamo il biglietto del "Top of Europe" alle 7:15, colazione e partiamo alla volta della Kleine Scheidegg alle 7:39. In poco meno di due ore il trenino ci porta direttamente in vetta allo Jungfraujoch a 3450 metri di quota, con 9 chilometri e mezzo di viaggio passando per Wengen. La Ferrovia supera approssimativamente un dislivello di 1.400 metri e un tunnel lungo un po' più di sette chilometri. Il tempo finalmente ci sostiene. 2500 metri di dislivello percorsi in parte nella montagna (l'opera di costruzione delle gallerie è spettacolare!) e in parte all'aria aperta, sotto allo splendido contorno di montagne innevate sopra i 3 mila metri. 160 CHF per persona per circa 500 posti per 10 trenini al giorno: l'ingegnere tedesco che ha ideato questo percorso è stato molto lungimirante. La ferrovia della Jungfrau è uno dei capolavori più imponenti dell’ingegneria ferroviaria: il tracciato si addentra nelle viscere della famigerata parete nord dell’Eiger e raggiunge infine lo Jungfraujoch-Top of Europe, la stazione ferroviaria più alta d‘Europa. Sullo Jungfraujoch ammiriamo un fiabesco mondo scintillante, plasmato dalla neve e dal ghiaccio eterno; una sensazione analoga ricordiamo di averla provata sul Monte Bianco, a 3800 metri, accompagnati dai nostri (allora) piccoli Giulio e Mitja.

Parete Nord dell'Eiger

Oltre all'Aleshhorn, al Monch (4107), allo Jungfrau (4158) vediamo numerose altre cime sopra i 4 mila e fra queste uno spagnolo - lasciandoci un po' perplessi - ci indica proprio il Bianco.


Palazzo di ghiaccio con sculture


Scorgiamo gruppi di scalatori fra il bianco accecante di crepacci e serracchi. Il nostro sguardo è attratto in direzione dei tonfi di potenti slavine che giungono ai nostri orecchi dopo alcuni secondi dal distacco, a causa della velocità del suono limitata rispetto alle distanze. Ciò ci impedisce di vedere l'inizio del manifestarsi di questi imponenti fenomeni.

Nel cielo terso scorgiamo ogni tanto il passaggio di un elicottero rosso in ricognizione. La temperatura si aggira attorno ai 4 gradi sotto allo zero, il vento è a 25 km/h. All'interno della cima alpina chiamata "Sphinx" un ascensore porta sulla vetta con l'Osservatorio e una terrazza belvedere, dalla quale si gode la vista grandiosa sulle montagne e sul magico ghiacciaio dell'Aletsch, quello che ha colpito Daniela circa un mese fa quando l'ha visto fotografato su una rivista, inducendola a iniziare questa avventura. Visitiamo il palazzo di ghiaccio, mangiamo al ristorante sul ghiacciaio "Top of Europe" e ci divertiamo a vedere il parco sci e snowboard dove la gente mette a prova il proprio coraggio lanciandosi da alte carrucole sul nevaio.

La Regione della Jungfrau e dell'Aletsch, caratterizzate da una flora e una fauna uniche nel loro genere, sono la prima zona di tutta la Regione alpina proclamata patrimonio mondiale dell'Unesco.

Incredibilmente grande e bello, il ghiacciaio dell'Aletsch è il più imponente fiume di ghiaccio delle Alpi, con ben 27 miliardi di tonnellate di ghiaccio! Facilmente accessibile e in ottima posizione per le escursioni ad ampio raggio, noi dobbiamo accontentarci di guardarlo da lontano.

Una volta scesi all’Eigergletscher, ultima stazione in discesa del Top of Europe, prima della Kleine Scheidegg percorriamo 5 Km e mezzo in 1h20’ lungo l'Eiger-trail. Decidiamo di avvicinarci il più possibile alla base dell’Eiger ma non incontriamo che nebbia ed un gruppetto di 3 spagnoli stanchissimi. Il versante nord dell’Eiger cade perpendicolare per oltre 1600 m, attirando così da sempre i migliori scalatori del mondo. Pochi mesi fa abbiamo letto il libro di ANKER, "Morte sull'Eiger" che tratta del dramma di Longhi e Corti all'inizio degli anni Sessanta. E' suggestivo essere sotto a questa imponente parete, ma per l’Eiger dovremmo camminare ancora almeno mezz’ora; purtroppo il treno ci attende alle 18:30 con la sua ultima discesa, cosicché scendiamo a piedi fino alla stazione Kleine Scheidegg rinunciando alla vista sulla parete, coperta da nebbia.
Lungo il ritorno in treno un arabo si siede vicino a noi e comincia a leggere ad alta voce il suo Corano. Inizia a scambiare alcune parole e poi si offre di scrivere i nostri nomi in arabo, chiaramente da destra a sinistra.

Il saudita poi cerca di convincerci, prima di scendere a Wengen, che il Corano è più affidabile della Bibbia perché nessuna parola è stata cambiata nei 1400 anni, cosa che non si può affermare, sostiene, per la Bibbia. Argomenta comunque che il Dio è unico per musulmani, ebrei e cattolici e par di capire dal suo sorriso che egli è sicuro con questo che si tratti del Dio giusto. Quando sostiene che il corano guarisce e rende tutti gli uomini più buoni non ce la faccio più a continuare ad assentire ed obietto, seppur con un inglese un po' stentato, che mi sembra che anche i musulmani abbiano i loro scheletri nell'armadio e qualche problema con la giustizia divina. Ammette che in ogni religione vi sono ladri e assassini, poi ci saluta sorridendo. Non prima però di dirci di esser stato sullo Jungfraujoch solo per un'ora e dalle foto comprendiamo che ha passato il tempo a fotografare i monitor del treno e del ristorante. Evidentemente le visioni del suo Dio erano più che sufficienti, per lui, e non ha ritenuto di riempirsi gli occhi con la spettacolare vista, pagata cara.


La sera rientriamo alle 7 in albergo, mangiamo presto e passiamo un po' di tempo a chiacchierare con Mitja via Skype. Anche a Trieste il tempo è clemente, oggi.



Qui sopra viene mostrato il grafico altimetrico dell'escursione odierna.

· Il tratto A è quello effettuato con il trenino tra le 7:50 (800m) e le 8:50 (2343m).

· Il tratto B è il percorso che effettuiamo sulla cima, dalle 9:45 fino alle 13:45. In realtà la passeggiata la facciamo da 3450m partendo alle 10:10 e arrivando alla base del Monch, a 3684, alle 11:15 (il punto più alto) e poi tornando indietro (grafico dettagliato a fianco).

· Il tratto C è quello effettuato con il trenino per raggiungere la tappa intermedia ad Eigergletscher.

· Il tratto D è la passeggiata di 5 km e mezzo fatta una volta scesi dal trenino per raggiungere l'ultima stazione di Kleine Scheidegg dopo aver camminato sotto all'Eiger.

5 agosto 2010 - QUINTO GIORNO DI VIAGGIO

Lauterbrunnen-Grimselpass. 105 km in 3h18’ pause comprese. Tot 936

Partenza sotto la pioggia, decidiamo comunque di andare a vedere l'Eiger da Grindelwald. Il "mostro" è coperto dalle nuvole però s'intravvede, ogni qualvolta schiarisce, la spruzzata di neve notturna. Partenza per il Grimselpass, passando per Meiringen (patria delle meringhe).

6 agosto 2010 - SESTO GIORNO DI VIAGGIO

Grimselpass -Verona. 409 km in 8h47’ pause comprese. Tot 1345


Il tempo pessimo (pioggia, nebbia e spruzzata di neve) ci inducono a "mollare"; telefoniamo a Verona agli amici di sempre, i Lazza, che accolgono volentieri il nostro autoinvito.

Al Furkapass ci imbattiamo nel nevischio e raffiche di vento; raggiungiamo ugualmente il passo del San Gottardo prima di mezzogiorno, dove acquistiamo formaggi di montagna e salamini.

Alle 14 ci attende una soleggiata Lugano, una passeggiata nel giardino comunale affacciato all' omonimo lago, un gelato e la partenza per Verona, che raggiungiamo poco prima delle 18 trovando Arianna in attesa sul balcone e un dolce che Gianlu ci ha preparato: siamo a casa.















7 agosto 2010 - SETTIMO GIORNO DI VIAGGIO

Verona-Trieste. 264 km in 2h50’. Tot 1609

Partenza alle 15:30 alla volta di Trieste dopo aver pranzato con i Lazza. Usciamo a Redipuglia a causa della "coda" di mezzi che si dirigono in Slovenia e Croazia.

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