Le osmizze sono luoghi del Carso
triestino e sloveno dove si vendono e consumano vini e prodotti tipici (uova,
salami, prosciutti e formaggi) direttamente nelle cantine e nei locali dei
contadini che li producono. L’usanza è molto antica, risale all'epoca di Carlo
Magno
quando l'Istria eTriestevennero
abbandonate dai bizantini ed entrarono a far parte del Regno franco.
Un'ordinanza di Carlo Magno concedeva a tutti i viticoltori dell'Impero il
diritto di vendere direttamente il loro vino segnalando tale attività con l'esposizione
di una frasca d'edera appesa alla porta d'ingresso.Diversi documenti attestano
l'esistenza delle osmize in periodo medioevale, ma Giuseppe II d'Asburgo
legiferò in materia, era il 1784. Permise agli agricoltori di vendere vino
sfuso prodotto in casa per un periodo di otto giorni. Il termine osmiza (in
sloveno osmica - pronuncia: osmiza) viene da osem che significa “otto”
e indicava la durata della concessione del periodo di apertura, di otto giorni
appunto, delle osmizze.
Oggi le osmizze sbarcano sul web, vanno
sullo smartphone e imparano le lingue. Anche se preferiscono parlare... in
dialetto triestino. Da qualche giorno è online www.osmize.com, che – oltre a
mappe e calendari d'apertura delle “frasche” - presenta pure descrizioni in
italiano e dialetto, con la promessa di aggiungere a breve anche le traduzioni
in inglese, sloveno e tedesco. E così anche una tradizione secolare come
l'osmizza si fa tecnologica: nel sito è attiva la versione “mobile”,
visualizzabile da tutti gli smartphone. A disposizione una newsletter:
inserendo il proprio indirizzo di posta elettronica, si potrà ricevere
settimanalmente, gratis, l’elenco delle osmizze aperte. Tutto quanto insomma è
possibile realizzare con gli attuali mezzi tecnologici per favorire il “turismo
della frasca”. Ma rivolgendosi in modo semplice e intuitivo anche e soprattutto
ad un pubblico di utenti non necessariamente informatizzato.Osmize.com è un
progetto di Gianluca Benedetti e Maurizio Ciani che si propone di valorizzare
gratuitamente quel patrimonio locale che sono le osmizze. Per ciascuna pubblica
informazioni utili per contattare i gestori, periodi di apertura, mappe GPS,
una descrizione e alcune foto. Tutte attinte direttamente sul posto “testando”
i prodotti offerti. Attualmente sono recensite le prime 45 frasche visitate, ma
entro l'anno gli autori si propongono di completare la lista delle oltre 100
attività presenti sul nostro territorio.L'idea è nata di recente. Ad ogni nuova
apertura Benedetti e Ciani si recheranno sul posto per reperire le informazioni
necessarie e inserirle prontamente nel portale. Il proposito è di mantenere il
sito più aggiornato possibile e per questo gli autori confidano nella
collaborazione dei titolari delle osmizze. Basterà chiamare lo 0409776269 e
lasciare un messaggio in segreteria per vedere in breve il proprio profilo
aggiornato. Nei programmi futuri, l'istituzione di una sezione dedicata a
possibili escursioni e luoghi da visitare nei pressi delle osmizze, trampolino
di lancio per la realizzazione di un portale dedicato al turismo locale.
Osmize.com riconosce di non essere il primo sito dedicato alle frasche,
attualmente risultano essercene almeno altri tre ( www.osmize.net,
www.frasche.net e www.osmize.it ). Le descrizioni vogliono rendere giustizia al
lavoro di quanti, con fatica e dedizione portano avanti questa lunga tradizione
che rappresenta una realtà molto slow.