Castelrotto: la fondazione
Il Knedelgrup, formazione 2008
venerdì 29 luglio 2011
Escursione a Topolò, valli del Natisone
martedì 26 luglio 2011
New York, marzo 2011
5 marzo 2011 - Sveglia alle 3:20 a Trieste e partenza alle 4:00. Dopo 1h40 siamo al parcheggio di Venezia e un quarto d’ora più tardi in aereoporto, così da partire comodamente alle 7:00 (non senza un po’ di suspance per la mancanza del visto ESTA di Giulio, poi ritrovato, ma guadagnando tempo per il fatto di aver fatto il preimbarco via Internet).
Arriviamo a Parigi alle 8:55 e la salutiamo alle 10:30; qui si dimostrano molto più timorosi e controllano tutti i passeggeri in modo anche poco garbato. Non solo orologi e scarpe sulla pedana, ma anche una distribuzione sul tavolo di tutti i
Durante il lungo viaggio si inganna il tempo guardando qualche film, leggendo un libro, e osservando sulla mappa di viaggio il punto in cui si trova: ora siamo sopra a Grand Manan Island e puntiamo su Portland e Boston.
Alle 12:30 iniziamo decisamente a scendere di quota (da 12 mila metri a 600) e la temperatura esterna passa da -69° a +8°. Ora si vede bene Manhattan. Abbiamo percorso
Decidiamo di prendere un taxi per raggiungere la nostra abitazione a Brooklyn. Rispetto ai 45-50 dollari previsti, l’autista ce ne chiede 70, così decidiamo di non lasciargli quel 15% di mancia che solitamente va prevista.
Il nostro viaggio sul taxi è molto movimentato dato che il taxista zigzaga tra le corsie come un forsennato mentre il traffico è intensissimo nell’ora di punta.
Alle ore 15 prendiamo possesso della casa, prenotata direttamente dal sito "HomeAway" già a novembre, dove dopo 3 ore arriveranno i nostri coinquilini nonché compagni di avventura: Nico e Sonia. Dopo aver sistemato le nostre cose nel comodo appartamento ci muoviamo immediatamente verso la stazione della metro dove comperiamo delle Metro Card da 29$ per 7 giorni di spostamento con bus, metro e treno.
Dal quartiere dove ci troviamo quindi, attraverso la metro, raggiungiamo in poco più di mezz’ora il fantastico Ponte di Brooklyn nelle vicinanze del quale conosciamo un italiano della provincia di Biella che 5 anni prima si era trasferito con la famiglia a New York causa crisi del settore tessile in cui lavorava.
La costruzione del ponte richiese la manodopera di 600 operai dei quali 27 persero la vita per embolia gassosa dopo aver effettuato immersioni nelle camere di scavo sottomarine.
Il ponte è costituito da 4 cavi d'acciaio assicurati ad ancoraggi fissati ad apposite piastre (una per ogni cavo) contenute all'interno di calotte di granito alte fino a
Dopo Brooklyn scendiamo a visitare il parco dove Woody Allen ha girato alcune scene dei suoi film e ammiriamo il Manhattan Bridge dove Giulio ricorda che sul ponte si è girata una scena del film “Perham
La sera rientriamo alle 18 giusto per incontrare Nico e Sonia i quali, come noi, apprezzano l’accoglienza della casa e dei signori Stefan e Wagaye Bayer.
Per la cena decidiamo di andare in un ristorante messicano lì vicino dove mangiamo l’Asada, Guacamole, Burritos e i Tacos al pastor. Per quanto riguarda le bibite (6 birre Corona) dobbiamo prenderle fuori in un market perché il locale non ha la licenza per venderle.
Il 6 marzo inizia con la connessione internet per i saluti a casa; comperiamo la 7-Day Unlimited-Ride MetroCard, che costa $29, valida per 7 giorni di viaggi illimitati su subway e local bus fino alla mezzanotte del settimo giorno dalla prima convalida.
Nella subway non bisogna guardare i colori: a differenza di tutte le altre metropolitane del mondo a New York più linee condividono lo stesso identico colore (ad esempio le linee 1, 2 e 3 sempre tutte rosse o le linee 4, 5 e 6 sempre tutte verdi), quindi bisogna sempre riferirsi al numero od alla lettera. A Manhattan, per capire in quale direzione è diretto un convoglio, si usa “uptown” (northbound) e “downtown” (southbound). Tutto sommato ce la caviamo bene, senza errori eclatanti e con qualche discesa all’ultimo secondo.
Acquistiamo anche il City pass: 79$ adulti, 59$ per i minorenni. 6 le attrazioni che scegliamo, e il prezzo del biglietto intero ci conferma di fare un buon affare: Empire (21$), Met (20$), Museum of Natural History (16$), MoMA (20$) oltre a due scelte tra Statue of Liberty (12$+10$) o Circle Line Cruise (31$) e Guggenheim (18$) o Top of Rock (22$). Scegliamo le combinazioni in modo da risparmiare di più (ad esempio inserendo il Circle line Cruise), acquistando a parte i biglietti meno costosi.
Alle 9 partiamo per Harlem, verso una chiesa dove si canta il Gospel.
La chiesa più famosa ha una fila mozzafiato al suo esterno, ma una donna nera “acchiappaturisti” ci invita e seguirla e in 10 minuti ci porta in una meno nota ma dove ugualmente si canta e, soprattutto, dove c’è posto a sedere. Entriamo alle 11 e… alle 12:20 cominciamo a guardare l’uscita. Mentre Dario e Sonia partecipano entusiasti ai canti, i compagni di viaggio mostrano evidenti segni di impazienza: Daniela respira a fondo e quasi sbuffa tenendo gli occhi fissi sul pavimento mentre Nico, gli occhiali sollevati sulle sopracciglia e le mani intrecciate in appoggio sulle ginocchia, tradisce con il labbro inferiore l’esaurirsi dell’interesse. E’ stato divertente seguire il rito e partecipare alla “festa” cantando con quella trentina di fedeli e quel centiniaio di turisti, curiosi come noi; uno dei tre preti (bishop) che si alternano nella funzione con canzoni e grida (alle quali il pubblico risponde con alleluja e “alone, alone”) invita tutti i turisti a presentarsi con nome e paese d' origine. Divertente, si diceva, ma dopo un’ora e mezza può bastare, così usciamo con discrezione, nonostante occupiamo le prime file, approfittando di un lungo momento di concentrazione del prete spalle al pubblico.
Verso sera visitiamo l’Apple Store, dove non meno di una cinquantina di commessi ci invita a provare il nuovo ipad2 che uscirà ufficialmente fra due giorni. I prezzi sono quelli italiani, ma in dollari anziché in euro, e considerato che un euro vale 1,40 dollari…
Ceniamo sotto al Brooklyn Bridge, da Grimaldi’s, una pizzeria spettacolare per le pizze enormi servite su un “piatto a castello” sopraelevato, per lasciar spazio, al piano di sotto, ai piatti dove ciascuno mangia il suo pezzo di pizza. 125$ ci sembrano adeguati per 4 megapizze e 15 birre!
Il 7 marzo comincia a Penn Station, raggiunta con l’uso di
Di corsa quindi al Pier 83 situato sull’Hudson per imbarcarci con il Circle Line.
Alle 3 del pomeriggio (pm, come indicano qui) scendiamo e ci dirigiamo verso il Rockfeller Center (Top of the Rock).
L’ascensore percorre in 43 secondi i 67 piani che ci portano alla terrazza panoramica. La salita è remunerativa (certo, a piedi sarebbe un’altra cosa), ma gli preferiamo la vista all’Empire, che visiteremo più avanti.
Prima di rientrare a casa, ci meravigliamo alle luci notturne di Times Square, piena di negozi spettacolari, come quello della Swatch con i suoi lampadari costruiti con orologi.
continua.....
lunedì 25 luglio 2011
Appuntamenti con la scienza
lunedì 4 luglio 2011
CAI ON 3 luglio, Fusine (UD)
Lasciamo Valbruna alle 8:45 e raggiungiamo il lago Superiore di Fusine in meno di mezz’ora. Alle 9:30 introduciamo i temi dell’escursione sostando nei pressi del delta lacustre del lago Superiore, da pochi giorni libero dall’acqua. Solo mezz’ora dopo, una volta presentati gli aspetti geologici e le particolarità faunistiche e vegetazionali dell’area, il gruppo di testa inizia il percorso.
Analogamente, lungo il percorso il mio gruppo ha avuto modo di discutere di un’altra stratificazione, quella degli anelli di crescita molto evidenti nei tronchi di peccio tagliati rinvenuti lungo la strada (foto Daniela Mangiola). Anche in questo caso la diversa velocità di crescita delle cellule ha determinato una serie ben visibile, che i dendrocronologi utilizzano per datare tronchi, mobili, ma soprattutto eventi meterologici e cambiamenti climatici.
A proposito della carie cubica, lungo il percorso Alberto ci fa notare vari esempi.
Gli agenti di carie bruna, lasciando parzialmente intatta la lignina, danno al legno un aspetto rigido ma friabile: il legno perde la resistenza, imbrunisce e si rompe su tre piani di sfaldatura perpendicolari tra loro (da cui il nome di “carie cubica”) dando fessurazioni e screpolature. Il legno della carie bianca si presenta di colore biancastro ed ha un aspetto più lasso, sfasciato e, nel tempo spugnoso e friabile tanto da formare delle cavità (nel legno resta la cellulosa legata ai raggi parenchimatici ed il tessuto risulta sensibile alla flessione, ma resistente alla tensione).
Lungo il percorso la natura ci fornisce varie occasioni per discutere di biologia, ecologia, botanica, geologia. Così attraversando il corso del torrente asciutto parliamo di granulometria e di trasporto di ciottoli, si discute di biomonitoraggio e di indici di qualità delle acque nonché di strategie degli organismi per difendersi dal dilavamento impetuoso delle acque torrentizie. Prima di imboccare il sentiero che si inerpica sull’Alpe Vecchia, un tratto ricco di fango per il passaggio di trattore (recupero tronchi tagliati) ci fornisce il pretesto per parlare di tracce e di impronte degli animali (sono visibili quelle di una volpe sovrapposte a quelle di una ballerina e poco più in là quelle di una donnola, oltre alle “impronte” lasciate dalla pioggia).
Alcune farfalle in amore ci danno lo spunto per parlare del meraviglioso mondo dei lepidotteri e del loro curioso modo di vivere più vite diverse. Daniela D, andata in avanscoperta, oltre alla Zootoca vivipara ha potuto osservare il rituale di corteggiamento delle farfalle, in particolare del Pieride Aporia crataegi. Sono suoi gli scatti qui sotto (le altre foto sono di Dario).
I Lepidotteri (da “squama” e “ala”) sono suddivisi in ROPALOCERI (farfalle diurne con antenne clavate) ed ETEROCERI (notturni, con antenne di diversa grandezza). Le farfalle diurne hanno ali variamente colorate che, durante il riposo, stanno sollevate verticalmente sul corpo mentre le falene hanno ali meno vistose.
Riguardo all’accoppiamento, quasi sempre è il maschio a compiere i primi passi nel corteggiamento, emettendo ferormoni per eccitare le femmine, mentre i colori invece servono al riconoscimento intrasessuale. I ferormoni nelle femmine sono secreti da ghiandole addominali, nel maschio da speciali squame delle ali (gli androconi). Il consenso alla copula avviene per accostamento ventre-ventre simmetrico e quindi avviene il volo nuziale coda-coda.
Alla schiusa dell’uovo (una decina di giorni dopo la deposizione effettuata sulla giusta pianta nutrice, sotto o sopra la foglia a seconda della specie) esce un bruco terricolo, dotato di un apparato boccale trituratore con quale si ciba di vegetali e prima ancora del suo stesso uovo; successivamente compie una “metamorfosi completa” una trasformazione con distruzione e completa ricostruzione degli organi. Siccome il bruco cresce anche mille volte di più del peso iniziale, dovrà liberarsi più volte della pelle elastica che lo ricopre, e raggiunto il massimo della crescita si trasformerà in crisalide, scegliendo accuratamente il luogo sicuro spesso un ramo di una pianta, dove si fisserà in posizione eretta producendo dei fili di seta. Qui produrrà l’involucro chitinoso che lo racchiuderà (crisalide). Alla fine la farfalla lacera l’involucro e comincia ad aspirare aria e a far scorrere l’endolinfa nelle ali raggrinzite che in breve devono essere dispiegate e asciugate al sole per non rimanere indefitamente corrotte.
Alcune farfalle sono migratrici, spostandosi in primavera-estate dalle regioni mediterranee in primavera per riprodursi con una o più generazioni prima dell’autunno per poi tornare verso sud nel periodo di tarda estate-autunno (Europa meridionale). Grandi migratrici sono
Infine riporto un argomento che abbiamo avuto modo di discutere e che può rappresentare un motivo per approfondire le modalità di riproduzione sessuata e asessuata del mondo animale e vegetale: le felci. Appena abbandonato il sito dove abbiamo rilevato le impronte degli animali, abbiamo trovato in pochi metri sia la felce femmina (Athyrium filix foemina), in alto nella fotografia, che
Sul finire dell’escursione siamo stati attratti dal movimento di un uccello nel nido, su un peccio, a pochi metri dalle nostre teste. E’ iniziata una rumorosa discussione probabilmente chiusa dall’intuizione di Fabrizio che ha riconosciuto una tordela (o tordo bottaccio? mah).
La carovana di 45 ON lungo il sentiero che costeggia il lago Superiore. Le acque del lago Superiore hanno profondità variabile ma attorno ai 10 metri, mentre quelle del lago Inferiore sono profonde 24 metri e rimangono stabili, in genere, nel corso dell'anno.